La riabilitazione del pavimento pelvico è una branchia della fisioterapia che si occupa delle disfunzioni del perineo, un complesso sistema perlopiù muscolare posto nella parte bassa del ventre, quindi nella parte uro-genitale.
È un approccio fisioterapico che riguarda statisticamente maggiormente la sfera femminile, ma concerne anche quella maschile.
Queste problematiche rientrano in una sfera molto intima della persona, che possono comportare facilmente dei disagi personali e relazionali, alimentate da un senso di insicurezza e di timore del giudizio altrui.
Per decenni così pure la riabilitazione del pavimento pelvico è stata avvolta da un alone di tabù, rendendola poco nota, anche se già dal 1948 il “Pelvic Floor Muscle Treatment” (PFMT) cominciò ad essere prescritto come terapia di riferimento per l’incontinenza urinaria.
Oggi grazie all’informazione e ad una condivisione delle conoscenze nella società, tra le persone si parla con più libertà delle problematiche legate al pavimento pelvico (tra queste in primis l’incontinenza), e l’approccio fisioterapico è oggigiorno confermato come cura di riferimento per poterle affrontare efficacemente.
Questo tipo di riabilitazione viene effettuato esclusivamente da operatrici donne.
Anatomicamente, in modo più dettagliato il pavimento pelvico è una complessa struttura formata da muscoli, legamenti e fasce collocata come una culla orizzontalmente nella porzione inferiore del bacino, più precisamente tra il pube ed il coccige.
Le sue funzioni principali sono: contenere e stabilizzare gli organi dell’apparato urinario ed escretore, evitando prolassi vescicali (cistocele), uterini (isterocele), intestinali (enterocele) e rettali (rettocele), costituire una base forte ed elastica per consentire i normali ritmi di continenza (trattenimento) e svuotamento vescicale e rettale consentire una normale attività sessuale.
Funzioni Specifiche degli strati muscolari del pavimento pelvico:
L’incontinenza urinaria, o perdita involontaria di urina, è una delle problematiche maggiormente diffuse nella sfera femminile (ma pure in quella maschile).
Fisiologicamente la minzione si realizza sia grazie a dei meccanismi di tipo involontario (quindi non gestibili dalla nostra volontà), sia di tipo volontario (quindi gestibili dall’intenzionalità).
Il meccanismo involontario permette il riempimento della vescica, provocando la distensione delle sue pareti ricche di recettori che ci avvertono quando arriva il momento di urinare, facendoci percepire una sensazione di pienezza.
Segue poi il meccanismo volontario di svuotamento della vescica, momento in cui i muscoli del pavimento pelvico si rilassano, lo sfintere uretrale si apre permettendo la fuoriuscita dell’urina.
Nella media la vescica garantisce un’autonomia di circa 3-4 ore durante il giorno, che diventa invece di 7-8 ore durante la notte, permettendo così un riposo notturno non interrotto dal dover andare in bagno.
Quando invece questi due meccanismi non funzionano correttamente ci troviamo davanti all’incontinenza; questa si distingue in:
I fattori di rischio per l’incontinenza urinaria femminile sono da ricercarsi nello stato di gravidanza e parto, menopausa, invecchiamento, interventi chirurgici, sovrappeso e stazione eretta prolungata.
I fattori di rischio per l’incontinenza urinaria maschile sono rappresentati soprattutto da interventi chirurgici prostatici e/o uretrali, a seguito dei quali si può imbattere in una condizione d’incontinenza urinaria di grado pure medio-severo. Sono diverse le evidenze scientifiche che attestano un miglioramento dell’incontinenza urinaria maschile, anche nella fase pre-operatoria dell’intervento chirurgico di prostatectomia radicale grazie ad un adeguato trattamento riabilitativo.
Occorre precisare che le sedute si effettuano in ambienti adeguati, nel rispetto della privacy e del confort del paziente. La riabilitazione del pavimento consente di curare le svariate problematiche del sistema genito-urinario e colon-proctologico grazie all’utilizzo di diverse terapie manuali e strumentali, eseguite da un fisioterapista specializzato nella riabilitazione del pavimento pelvico.
Queste consistono:
Diversi studi hanno dimostrato l'efficacia di un trattamento multidisciplinare, che include lavoro manuale, biofeedback elettromiografico, stimolazione elettrica e terapia comportamentale, nel gestire l'incontinenza urinaria.
Ricerche specifiche, come quelle di Peticca et al. (2002) e Di Benedetto et al. (2004), insieme a studi sulle disfunzioni ano-rettali e sessuali da Norton (2001) e Rosebbau e Fall (2008), evidenziano questi successi.
È fondamentale, però, non trascurare l'importanza dell'aspetto psicologico per chi vive con l'incontinenza urinaria, una condizione che può limitare significativamente la vita quotidiana.
Parlare apertamente, cercare consulenza medica regolare e non considerare l'incontinenza come una situazione normale o insormontabile sono passi chiave verso il recupero.
Un fisioterapista esperto in riabilitazione del pavimento pelvico può offrire un supporto cruciale, attraverso un approccio rispettoso e personalizzato, per affrontare e superare queste sfide.